Ecco il proseguimento dell’itinerario fra le 10 castella della Svizzera Pesciatina! Nella puntata precendente mi ero soffermato sui primi 5 borghi che la compongono: Pietrabuona, Medicina, Fibbialla, Aramo e San Quirico.
Stiappa
Partendo proprio da quest’ultimo proseguite per alcuni km lungo la strada, ed arriverete a Stiappa. (Oltrepassate pure per il momento il bivio che porta verso Castelvecchio e Sorana). E’ caratteristico perché si estende longitudinalmente lungo la collina, quasi come fosse un muraglione.

Infatti Stiappa non aveva, nemmeno in passato, una cinta muraria, ma la stessa era costituita in pratica dalle case costruite l’una a fianco all’altra. Anch’essa è stata oggetto di aspre contese fra fiorentini e lucchesi durante il XV secolo, e passò “di proprietà” di una di queste due grandi città numerose volte.
Si trova infatti sulla linea di confine fra l’antica lucchesia ed il resto della toscana medioevale. Questa castella ha risentito negli ultimi anni dell’abbandono da parte de suoi abitanti, così come Fibbialla.

Ma d’estate si rianima e si ripopola di villeggianti o di persone che tornano al paesello per trascorrere le vacanze. Sismondi nei suoi scritti spesso si riferisce alla bellezza delle donne di Stiappa, questo particolare sarebbe da accertare.
Pontito
Proseguendo dopo Stiappa per altri 5 km si arriva alla castella più lontana dal comune di Pescia, si tratta di Pontito. Ha una forma caratteristica a ventaglio rovesciato, con in cima la chiesa con la sua torre campanaria.

Fra le 10 castella è quella che si è meglio conservata, mantenendo in molte sue case e costruzioni i materiali e le pietre originali antichissime. Questo perché è stata a lungo isolata dagli altri borghi della Svizzera Pesciatina.
Solo in tempi relativamente recenti la mulattiera che portava a Pontito è stata sostituita dalla strada moderna. E’ anche la castella che è posta più in alto, a circa 700 metri sul livello del mare.
Appena giunti in paese potete notare sulla sinistra una splendida fontana antica, dalla quale sgorga acqua purissima e freddissima! Di fianco ad essa il viottolo molto erto che porta fino alla chiesa.

Se volete percorrere un tragitto meno arduo per arrivare fin sulla sommità di Pontito, passate sotto l’arco che si trova in fondo alla piazzetta dove si posteggiano le auto.
Il poemetto
Da là partono le strade disposte ad archi concentrici che sono tipici di questa castella e che “formano” il ventaglio rovesciato di cui vi parlavo. Sotto l’arco di ingresso è posta una targa con questa poesia:
Attenti stranieri, son nostri i sentieri, nostra la vallata nostra la borgata! Siete a Pontito, per noi è un mito! Fatica e pietra, pietra e fatica; così i nostri avi l’hanno edificato, così da noi va preservato. Statene alla larga perché se verrete, solo questo avrete: amicizia e calore, parole e parole! Grigliate sotto le stelle, giornate semplici e belle. E’ qui che si vive…fanculo alle Maldive!

E’ semplice ma indicativa del carattere degli abitanti di questo paesino, un po’ chiusi ma al tempo stesso pronti ad essere molto ospitali e simpatici.
Castelvecchio
Dopodiché dovrete tornare indietro fino al bivio di cui vi dicevo in precedenza, che avete già oltrepassato uscendo da San Quirico. Questa volta svoltate quindi a sinistra ed arriverete a Castelvecchio, l’ottava castella del nostro tour.

Si trova più in basso, a circa 400 metri slm, e anche essa ha la caratteristica forma arroccata e racchiusa di tutti questi borghi. E’ molto frequentata d’estate, anche perché nelle sue vicinanze si trovano numerosi ed ottimi ristoranti dove poter fare una ricca mangiata di piatti tipici toscani e della zona.

Poco prima di arrivare a Castelvecchio noterete sulla sinistra una bellissima pieve romanica, che rimane quindi isolata dal paese. E’ d’obbligo farvi una tappa. Ha la pianta tipica di una basilica, con tre navate e tre absidi ed ha i tratti dell’architettura lombarda.
E’ molto scenografica, tutta costruita in pietra e con un grande prato di fronte che la fa emergere ancor di più rispetto al resto del paesaggio. Molto belle le decorazioni della facciata, con arcate cieche e semi colonne.

Peccato che io non sia riuscito mai ad entrarvi per osservare l’interno. L’ho sempre trovata chiusa, forse per motivi di sicurezza, poiché pare un po’ abbandonata.
Sorana
Proseguiamo l’itinerario e dirigiamoci vero la nona castella: Sorana. Il bivio che porta fino a questo borgo si trova dopo pochi km, in località Ponte di Castelvecchio.
Anche essa è abbarbicata su una rocca e le sue stradine e piazze sono tipiche perché adornate da numerose fontane. Sorana è famosa per le sue coltivazioni di fagioli.

Il fagiolo di Sorana si può fregiare della denominazione IGP che sottolinea la qualità di questa eccellenza della gastronomia e dell’agricoltura italiana. Sono molto piccoli e la sua cuticola è sottilissima. Questo lo rende un fagiolo molto delicato sia al sapore che per quanto riguarda la consistenza.
Vi consiglio di cuocerlo “al fiasco” e di condirlo in maniera semplicissima, soltanto con un pizzico di sale e di pepe e con filo d’olio d’oliva. Oltretutto il fagiolo di Sorana, grazie a queste sue caratteristiche, non genera il tipico “effetto fisiologico” di chi ha mangiato legumi, o quanto meno in misura molto più ridotta!

Da Sorana inoltre parte il sentiero che conduce alla castella abbandonata di Lignaia. Si tratterebbe in teoria dell’undicesimo di questi piccoli paesi, ma ne rimangono solo alcuni resti in mezzo ai boschi, ve ne parlerò in un futuro post!
Vellano
Non rimane che descrivere l’ultima castella, che è anche il capoluogo di tutta la Valleriana: Vellano. Per raggiungerla dove innanzitutto arrivare in fondo alla strada in discesa che avete lasciato per recarvi a Sorana.
Oltrepassate il fiume Pescia e svoltate a destra, proseguite per alcuni km fino ad una curva a gomito, girate a sinistra e riprendete quindi il cammino in salita. Da qui dopo circa 6 km giungerete a Vellano.
Avrete modo però di notare questo borgo già qualche tornante prima di arrivare. Si staglierà di fronte a voi con la sua tipica forma a triangolo, e la sua pieve romanica sulla sinistra. Proprio da questa chiesa si gode di uno splendido panorama su tutta la vallata e quindi vi consiglio di visitarla.

Nei dintorni di Vellano sono situate molte case vacanza o agriturismi che soprattutto in estate ospitano diversi turisti. Non mancano poi ottimi ristoranti. Potete lasciare la vostra auto lungo la strada appena giunti in paese ed inerpicarvi tra le sue viuzze.
Il paesino
Oppure potete oltrepassare il borgo ed arrivare in auto nella parte alta della castella, seguendo le indicazioni per il cimitero. Vicino al ingresso sono situati i resti dell’antica cinta muraria, e nei pressi la splendida piazzetta, che costituisce uno degli scorci più belli di tutta Vellano.
Su di essa si affacciano la torre civica e l’antica fontana. All’estremità della piazza parte una stradina che costeggia le vecchie mura, dovete passare sotto ad un piccolo arco in pietra.

Altrimenti perdetevi fra le vie del borgo e sicuramente troverete il vostro angolo preferito di questa graziosa castella. Sempre nella piccola piazza in alto ha sede la proloco di Vellano che è forse la più attiva di tutta la Svizzera Pesciatina.
La festa della castagna
Organizzano molte sagre e feste di paese, soprattutto in estate, fra le quali vi consiglio la festa della carne alla brace, in agosto. Ma Vellano è famosa per la festa delle castagne, o meglio delle “frugiate”.
Questo è il nome con cui si chiamano le caldarroste nella zona. Ad ottobre sulla terrazza antistante il circolo ricreativo, viene installato un enorme calderone dove vengono preparate ingenti quantità di questa che è considerata una bontà che il bosco offre.
Le viuzze di Vellano si riempono di gente che sgranocchiano “frugiate” annaffiandole con del buon vino rosso. L’atmosfera è molto goliardica e divertente, spesso allietata da ottima musica suonata da giovani complessi locali.

Per 2 domeniche la strada principale che porta al paese diventa a senso unico, per permettere alle auto di parcheggiare su di un lato e alle persone di approfittare di questa splendida sagra. Questo per farvi capire quante persone giungano a Vellano durante la festa della castagna.
Il bello è che pur avendoci vissuto per molti anni, a me la castagna non piace! Nonostante ciò ogni autunno ci ritorno molto volentieri, perché quel che conta è stare in allegria in compagnia di ottimi amici.
Viaggio MOLTO consigliato!
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