concerie Fès Marocco
Dimitri Lepore - viaggiatore

Dimitri Lepore - viaggiatore

La città marocchina di Fès, piena di contrasti. Il labirinto della sua Medina, le famose concerie. Vi accompagno per una giornata all'interno della più antica delle città imperiali del Marocco.
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Un viaggio a Fès, in Marocco, è un tuffo nel mondo arabo. La differenza con il nostro è marcata e le sensazioni che scaturiscono possono essere contrastanti. Alcuni ne rimangono disgustati altri affascinati. Io, ovviamente, appartengo alla seconda categoria.

L’arrivo

Ho trascorso qualche giorno in questa antica città, sfruttando, come al solito, un volo a basso costo che non mi sono lasciato sfuggire. Appena arrivati la prima cosa che ci ha impressionati è stato il caldo. Era soffocante ed intenso, nonostante fosse il mese di maggio, non estate.

Ci hanno subito “assalito” alcuni conducenti di taxi che volevano offrirci i loro servigi. Noi, da bravi italiani diffidenti, non abbiamo ceduto al primo offerente, ma contrattato molto per stabilire un prezzo onesto.

Questa è una pratica da adottare assolutamente a Fès, risparmierete pochi centesimi, ma loro saranno contenti ed inoltre, volete mettere la soddisfazione?

La Medina

L’autista ci portò in breve tempo vicino alla zona più alta della Medina, fino a dove si poteva arrivare con la macchina. La Medina infatti, la parte più vecchia della città, non è accessibile alle auto. Il nostro riad, il tipico albergo marocchino, era a poche decine di metri a piedi.

ingresso medina di fès
L’ingresso della Medina

Per il poco che lo avevamo pagato meritava davvero. Il suo cortile interno molto ben tenuto e carino, la camera pulita, e soprattutto nel cuore della Medina più grande del Mondo. E’ considerata per questo anche l’area pedonale più abitata di tutto il pianeta!

Una volta sistemati, abbiamo subito prenotato le escursioni che avremmo fatto nei giorni a seguire (il giorno dopo ci siamo catapultati nello splendore blu di Chefchaouen, leggi qui), e dato che c’eravamo ci siamo subito messi in moto anche per il pomeriggio dell’arrivo.

Ci siamo fatti consigliare dal gestore del riad infatti, che ha chiamato per noi una guida per visitare Fès el-Bali (questo il nome storico della Medina). Non mi ricordo invece il nome del tizio, l’ho rimosso, vi spiegherò il perché.

tipica stradina a fès
Viuzza della Medina

Ci avevano detto che a Fès era necessaria una persona del luogo per districarsi nel labirinto di stradine in cui è facile perdersi. Ma ciò che non ci avevano detto è che se fossimo incappati nella persona sbagliata, quasi quasi sarebbe stato meglio arrangiarsi da soli.

Così è stato, ha iniziato a percorrere il dedalo di viuzze, in discesa, così velocemente che manca poco lo perdevamo. Era difficile anche fermarsi per scattare foto, aveva fretta.

Le concerie

Il tragitto è stato molto tortuoso, non si sa perché la strada giusta fosse quella o se voleva solo confonderci. Credo che il motivo fosse proprio quest’ultimo perché la prima tappa erano le famose concerie di Fès, pertanto non vogliono che i turisti imparino ad andarci da soli e lo postino poi su internet.

vasche delle concerie Fès
Vasche delle concerie

Comunque le concerie sono un luogo assolutamente da vedere. Il loro “ingresso” è in pratica l’entrata del negozio di articoli in pelle, “convenzionato” con la guida di turno.

In un primo momento ci hanno portato nel seminterrato per osservare un artigiano che realizzava un non ben precisato capo di abbigliamento. Sbrigata questa pratica, siamo saliti al piano più alto, dal terrazzo del quale si vedevano le concerie.

Sono famose perché le persone che vi lavorano si immergono totalmente nella vasche dove le pelli vengono conciate. Solitamente l’odore che ne proviene è nauseante, ma quel giorno era venerdì di periodo di ramadan e non c’erano molti operai.

Pertanto un po’ per questo motivo, un po’ per i rametti di menta che ci strofinavamo sotto il naso, non abbiamo sentito tutto questo gran puzzo. Lo spettacolo di colori che offrono è incredibile, sono una vera e propria tavolozza a cielo aperto, testimone di un antico modo di trattare il pellame.

concerie Fès Marocco
Concerie dall’alto

Sono queste le occasioni che fanno percepire il Marocco come un mondo lontano dal nostro attuale, e che mi conquistano. Sembrava un salto nel nostro medioevo.

Vu cumprà?

Dopodiché siamo scesi nel negozio, e ovviamente il proprietario ha voluto mostrarci di tutto. Era ostinato nel volerci vendere a tutti i costi qualcosa. I prezzi in realtà erano molto bassi, considerando che la qualità sembrava buona, ma non c’era verso di fargli capire che se una persona non vuole comprare un giubbotto di pelle, è perché non ne ha bisogno, non perché non è d’accordo sul costo!

Alla fine mi è toccato prendere un paio di babucce, acquisto molto azzeccato, le uso ancora oggi come pantofole e sono un souvenir originale.

Ancora Medina

E’ stato il turno poi della moschea, ovviamente una sbirciatina da fuori perché i non musulmani non possono entrare. Si intravedevano però decorazioni molto particolari. Peccato che si trova inglobata quasi da tutto il resto della Medina di Fès, è impossibile scattare una foto per riprenderla almeno dall’esterno.

moschea interno
Sbirciatina in moschea

Degne di nota sono poi secondo me le porte in legno dei vari quartieri della città vecchia, anche esse finemente intarsiate, un tempo probabilmente rimanevano chiuse quasi sempre.

Abbiamo fatto anche un sosta di fronte all’università, la guida ci ha detto che si tratta della più antica del mondo. Io ci ho creduto poco, ma poi ho letto in giro e sembra sia proprio vero!

Fès el-Bali è in pratica un enorme mercato urbano, ed infatti la guida non ci ha fatto mancare il suo negozio preferito di olio di Argan, ed il suo negozio preferito di tappeti. Ovviamente l’intento era di spingerci a comprare qualcosa, ma si sono rivelati comunque interessanti.

Argan e tappeti

Nel primo una donna eseguiva una dimostrazione di come si estrae quel particolare olio appunto, schiacciando in una specie di mortaio i semi della pianta. Nel secondo un uomo dava una piccola dimostrazione di come funziona un telaio manuale per la realizzazione di tappeti.

olio di Argan
Olio di Argan making

Ma noi non eravamo intenzionati a comprare niente, e la guida si vedeva che era infastidita della cosa, mancava solo il fumetto sulla sua testa che diceva: “ah, italiani”.

Il tempo della visita era terminato e il tipo avrebbe anche preteso che gli pagassimo un taxi per tornare sulla sommità della Medina di Fès. Ma noi volevamo fare una passeggiata e perdersi fra le stradine, non era tanto per il costo, avevamo voglia ancora di vivere la città!

Contrariato, ha imboccato una lunga via, molto in salita, che conduceva in pochi minuti proprio fino in cima, al punto di partenza. Come volevasi dimostrare, il percorso di andata non era il più breve!

La porta azzurra

Un fugace saluto al simpaticone e ci siamo diretti, da soli, ad ammirare la porta azzurra, Bab Bou Jeloud, uno degli ingressi principali alla Medina, il nostro riad era situato proprio là vicino. E’ caratteristica e potrete scattare una bella foto della porta dall’esterno delle mura, riuscendo anche ad inquadrare il minareto della moschea!

porta azzurra, fès
La Porta Azzurra

Nei pressi si trova la zona del mercato dedicata ai prodotti alimentari. Qui il contrasto con le nostre abitudini si fanno ancora più forti. Il macellaio ad esempio, ha i polli vivi tenuti in gabbia fuori dal negozio. Se qualcuno ne vuol comprare uno, basta prenderlo, ed in poco tempo sarà “pronto” di fronte a voi, spennato ed idoneo alla cottura! Sicuramente è fresco.

Ad una prima occhiata sono molto attraenti i banchetti che vendono i dolci, buonissimi e pieni di miele. Non starete mica a guardare tutti gli insetti che si posano su di essi? Come vi dicevo all’inizio dell’articolo, Fès ed il Marocco o vi disgustano o vi affascinano a tal punto che vorrete tornarci, io lo farò.

Viaggio CONSIGLIATO!

✈✈✈

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