Avete mai avuto occasione di degustare alcuni insetti per cena? O magari solo per un aperitivo, uno stuzzichino per placare la fame? Io ho avuto questa fortuna, anzi diciamo che ho fatto questa esperienza.
Il cibo è cultura
Durante i miei viaggi sono sempre solito assaggiare piatti tipici dei luoghi che visito. Si tratta per lo più di squisitezze che poi provo a replicare a casa, al rientro in Italia. Anche il cibo infatti io lo considero come parte integrante della cultura del viaggio, così come i vini o le birre locali.

Dovendo partire per il sud est asiatico, nell’agosto 2019, mi ero prefissato di assaggiare innanzitutto il famoso Pad Thai, il piatto tipico thailandese, squisito, di cui potete leggere in questo post sul migliore che potete trovare a Bangkok.
Oltre la cultura
Ma sapevo anche di alcune curiosità culinarie, come appunto gli insetti. Quindi fin dal primo giorno ero andato all’avventura, con l’intenzione di farmi esperienza in questo campo a me ignoto.
A Bangkok, nella famosissima Khao San road, c’è la possibilità oltre di cenare normalmente, anche di azzardare. Appena arrivati abbiamo subito notato un banchetto con in vendita numerosi insetti. Ma non volevo fermarmi al primo, e quindi decisi di passare oltre.
Carne diversa
Fui attratto da un ristorante che esponeva al suo esterno un alligatore sulla brace. Non ho resistito alla tentazione, anche se faceva una certa impressione. In realtà mi avrebbe provocato lo stesso tipo di reazione qualsiasi altro animale in quelle condizioni.

Era là su una specie di girarrosto con la testa ancora visibile ed il resto del corpo ad arrostire. Un po’ ribrezzo lo faceva in effetti, ma ho voluto provare. Per una cifra non troppo economica (corrispondente a circa 10 euro), ho ottenuto uno spiedino con un po’ di ciccia di cocco arrostita.
Il primo pezzo non era male, assomigliava a carne di pollo, magari un po’ dolciastra. Il gusto è quello, grosso modo, di carne in salsa agrodolce, più dolce che agro. Nei morsi a seguire mi ha in effetti leggermente “stuccato” ed ho dovuto cederla un po’ ad un mio amico per arrivare in fondo.
Ma il tutto secondo me è stato influenzato dalla visione di quel povero animale sulla griglia. Infatti,nei giorni a seguire lo avrei riprovato in un ristorante migliore in Cambogia, seduto al tavolino e mi sarebbe piaciuto di più.
Primo esperimento
Rotto il ghiaccio con il coccodrillo, prima della cena vera e propria non poteva mancare un piccolo stuzzichino. Mi sono fatto coraggio e sono andato da un venditore di insetti fritti.

Ce n’erano di tutti i tipi, in un crescendo di dimensioni. Larve, piccoli grilli, grandi grilli, piccole cavallette, grandi cavallette, scorpioni, grandissimi scorpioni, e gli inguardabili ragni fritti giganti.
State attenti a fare delle foto ai banchetti senza comprare insetti. Si arrabbiano, sono molto gelosi delle loro cibarie e vogliono farsi pagare anche solo per uno scatto.
La larva
Ho iniziato con una piccola larvetta, ne ha infilzata una con uno stecchino dal vassoio e me l’ha data, così come se fosse un gelato. Nel vassoio ce ne saranno state centinaia, condite con una specie di prezzemolo e sale.

In realtà per 100 baht me ne dava un piattino, ma a me una bastava ed avanzava. Una spruzzatina di pepe e salsa di soia ed era tutta mia. Stava a me. Dopo una decina di minuti di esitazione ho chiuso gli occhi e via. (Trovate il video qui se non vi fa troppo disgusto).
Di che sa?
Vi dirò, non è assolutamente male, cioè non è una leccornia, ma non si può dire che faccia schifo. Me l’aspettavo viscida all’interno, invece era croccante, sapore di fritto e di salato, con un leggero retrogusto di fungo, ma proprio lontano.

Mi sentivo un eroe e mi ero proposto in quella vacanza di assaggiarne altri, sempre di più grossi. Per quella sera però avevo dato. Nei giorni successivi, soprattutto in Cambogia, avevo avuto altre “opportunità”, ma avevo sempre rimandato.
Le cavallette sinceramente sono per me uno degli insetti che più mi fa ribrezzo e quindi no. I ragni giganti nemmeno a parlarne. Sugli scorpioni tentennavo, il problema è stato che a parte la prima sera, poi li ho ritrovati, ma sempre di quelli enormi, a me bastava anche uno piccolo, non ho in genere tutta quella fame!
Addirittura, esistono da quelle parti dei ristoranti con menù tutto a base di insetti, ma mi avevano detto che in quei posti si fa sul serio e la situazione diventa viscida davvero.
Lo scorpione
Quindi per più di due settimane non avevo assaggiato altri insetti, e la cosa mi mortificava non poco. L’ultima sera, di nuovo a Bangkok, nella stessa via dove avevo degustato la larva, lo trovai. Un banchetto con lo scorpioncino a misura mia, lungo appena 5 cm.

Non potevo ritornare in Italia senza questo trofeo, pertanto mi decisi e lo comprai. Il venditore insistette per 2 o 3, ma io dopo avevo in programma una cena e non volevo saziarmi, quindi SOLO per questo motivo optai per uno scorpione soltanto.
Solita procedura, infilzata nello stecchino, spruzzata di soia e pepe, eliminazione del pungiglione et voilà, il re degli insetti era tutto per me. Per farmi coraggio avevo una lattina di birra nell’altra mano.
Che sapore ha?
Non è stato così tremendo, anzi. Era croccante, è stato come mangiare il guscio di un gamberetto fritto, quasi bruciacchiato. All’interno non c’era quasi niente, era vuoto in pratica. Quindi in realtà il gusto era dato da ciò che ci aveva spruzzato all’esterno.

Non si può dire che sia buono, così come non potrei dire che la buccia di un crostaceo sia la cosa che sogno di mangiare. Ma non è assolutamente disgustoso o cattivo, comunque un bel sorso di birra a seguire ci stava, potete vedere il video qui.
Dice che gli insetti siano pieni di proteine, e sono considerati il cibo del futuro. Questo io non lo so, però di certo è un’esperienza che potrò raccontare al mio nipotino.
Viaggio ABBASTANZA consigliato!
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