Una delle città più incredibili che abbia mai visto è certamente Las Vegas. Innanzitutto la sua posizione la rende di per sè unica, è in mezzo al deserto del Nevada, lontana da tutto, ma al tempo stesso offre ogni genere di divertimento e comodità.
Mi trovavo con un gruppo di amici a giro per gli USA, in un road trip spettacolare. Avevamo appena visitato la Death Valley, potete leggere in questo racconto le mie esperienze in quel bellissimo parco nazionale.
Verso Las Vegas
La strada che porta dalla Death Valley a Las Vegas attraversa bellissimi paesaggi desertici ed anche discreti rilievi montuosi. Quando poi si tuffa verso la pianura che ospita la città lo fa in modo repentino, le discese sono veramente impiccate e percorrerle dà un senso di brivido.
Prima di arrivare nella città del peccato, sostammo in un area di servizio appena entrati nel Nevada. Già si respirava l’aria del gioco d’azzardo. Anche in una piccola area di sosta erano presenti slot machines ed altre macchinette per sperperare i propri soldi, le persone facevano la fila per giocarci.

Scegliamo il Bellagio
Ripreso il cammino giungemmo finalmente a Las Vegas. Molti di noi alloggiavano in un classico motel Usa appena fuori dal centro. Ma io, assieme ad altri, avevamo deciso di trattarci bene per una notte ed avevamo prenotato una camera al Bellagio.
Il costo non è poi elevato, se non avete la pretesa di una camera con vista o una suite imperiale, con 60 dollari ve la cavate. Per una camera di tutto rispetto ci può stare.

Entrata ad effetto
Il nostro ingresso nel famoso albergo a cinque stelle (o forse di più) fu memorabile. Ero alla guida di un van con 7 persone a bordo, ma per sbaglio imboccai la corsia sbagliata, quella delle limousine. L’addetto mi faceva segno che sarei dovuto uscire, ripercorrere alcune strade affollate della città, e rientrare nella corsia giusta.
Ma da vero italiano truzzo, optai per attraversare il marciapiede che mi separava dalla corsia giusta, passando tra due aiuole, e consegnare poi le chiavi al parcheggiatore allibito. Non male come manovra, se pensate che venne effettuata di fronte alla hall di uno degli hotel più lussuosi di Las Vegas. Ma eravamo carichi a pallettoni per essere dove eravamo.

Continuiamo a farci notare
Espletate le formalità all’ingresso, una breve sistemata in camera e subito verso la piscina del Bellagio per un tuffo prima del tramonto. Attraversammo i corridoi lussuosi dell’hotel in costume, infradito ed asciugamano sulla spalla. Alcune vecchiette ci guardarono sbigottite, mentre gli inservienti e camerieri non ci notarono nemmeno, tanto sono abituati a vedere ogni tipo di personaggi lavorando a Las Vegas.
Dopo aver preso un aperitivo in piscina, per cena la nostra scelta andò su un classico diner americano. Se ne trovano di ogni tipo in città, assieme ad ogni tipologia di cucina. Il nostro era molto tipico, con le mitiche sedute giganti in simil pelle, colorate e molto vintage.
Tour della strip, verso nord
Finita la cena io assieme ad un gruppo scelto, iniziammo a percorrere la famosa strip di Las Vegas, la strada dove si affacciano gli hotel più famosi. Primo stop al nostro albergo. Lo spettacolo delle fontane del Bellagio penso sia unico al mondo.

Gli spruzzi d’acqua si innalzano quasi fino alla sommità degli edifici, fra giochi di colori e luci. Il tutto a tempo di musica, in quel caso addirittura “con te partirò” di Bocelli. Nonostante la folla che si accalcava ci impedì un po’ la visione, fu comunque uno spettacolo, con emozioni uniche.

Di fronte al Bellagio si trova il Paris Las Vegas, con una riproduzione fedelissima della Torre Eiffel, merita senza dubbio una foto. Proseguendo verso nord invece trovate per primo il Caesars Palace, ispirato ovviamente a Cesare ed all’impero romano.

Un po’ più avanti il Venetian. E’ forse l’hotel più bello, sicuramente uno dei più grandi. Sembra davvero di essere a Venezia, con tanto di campanile di San Marco e canali dove navigare su di una gondola. E’ incredibile soprattutto se pensate che siamo in mezzo al deserto, ma l’abbondanza di acqua è ovunque a Las Vegas, a volte sembra anche un po’ uno spreco.
Sempre verso nord da citare il Mirage, con il suo vulcano che erutta periodicamente. Il Treasure Island, che di tanto in tanto offre spettacoli pirotecnici di assalti di pirati. Più a nord di tutti è lo Stratosphere, una delle torri più alte degli USA, ma di questo vi parlerò in seguito.
Tour della strip, verso sud
A sud del Bellagio invece, trovate fra i tanti l’MGM Grand, con i leoni del famoso intro di ogni film targato Metro Goldwyn Mayer. Di fronte ad esso il New York New York, che riproduce uno di fianco all’altro i grattacieli più famosi di New York.

E’ spettacolare soprattutto perché attorno ai grattacieli si snoda una montagna russa, che sfiora le finestre delle camere. (se invece cercate dove ammirare lo skyline di New York originale, leggete questo post se dovete recarvi nella grande mela).
Per finire cito l’Excalibur, un castello medioevale fatto hotel, ed il Luxor, a forma di piramide egizia, con il famoso faro che si staglia verso il cielo nella notte di Las Vegas. Il tour della strip di Las Vegas era terminato, ma prima di andare a letto non potevamo non fermarci per un pò nel casino del nostro hotel.

Il tempo di puntare qualche fiches alla roulette, spendere qualche gettone nelle slot, perdere in tutto 50 dollari e mi tuffai tra le braccia di Morfeo. La mattina dopo la partenza prevista non era di buon mattino, avevamo tempo per dormire.
Stratosphere
Ma io volevo lasciare Las Vegas con un’esperienza indimenticabile. Accompagnato da un mio amico, fido viaggiatore, mi recai ai piedi dello Stratosphere. E’ un hotel a forma di torre, alta 350 metri, è la torre panoramica più alta degli USA.

Sulla sommità di essa potete trovare alcune attrazioni, tutte da brividi considerata l’altezza. Io scelsi quella che ti permette di buttarti giù dalla torre per 350 metri! La caduta non è totalmente libera, non è un vero e proprio bungee jumping, sei sorretto da funi di acciaio che in totale sicurezza ti lasciano cadere giù, la velocità è calibrata in base al tuo peso.
Comunque dall’alto dello Stratosphere il senso di vertigine è forte, prima di tuffarsi si hanno mille dubbi, poi quando inizia la caduta ci si sente abbastanza sicuri e si può godere del bellissimo panorama su tutta Las Vegas. Guardate il video del mio salto sulla pagina video del blog, oppure a questo link!
Verso il Grand Canyon, tappa da non perdere.
Raggiunto il resto del gruppo ci incamminammo verso il Grand Canyon (a tal proposito leggete questo post spettacolare!), senza saltare però una foto al noto cartello “welcome to fabolous Las Vegas”.
Con una piccola deviazione degna di nota, il paesino di Oatman. Si trova lungo il percorso originale della mitica Route 66.

E’ un tipico villaggio del far west USA, lasciato così come doveva apparire ai suoi fondatori.

Fu edificato per il lavoratori di un’antica miniera della zona, ed è rimasto com’era, con le strade polverose, il saloon, i bassi edifici in legno ecc.
Caratteristica di Oatman è che vivono nel paese molti asini selvatici, che sono ovviamente anch’essi un’attrazione turistica.

Molto carino anche il bar che ha le sue pareti interne tutte ricoperte da banconote, lasciate dai visitatori nel corso degli anni.

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