panorama svizzera pesciatina

Svizzera? Si ma Pesciatina!

Dimitri Lepore - viaggiatore

Dimitri Lepore - viaggiatore

Un itinerario fra i bellissimi borghi della Svizzera Pesciatina, in Toscana! Scopri questi piccoli paesini dell'Appeninno Pistoiese! Il viaggio fra le 10 "castella" inizia qui.
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Nel territorio montano del comune di Pescia, in Toscana, si trovano alcuni dei borghi più belli della regione, si tratta delle dieci “castella” della Svizzera Pesciatina.

Origini del nome

Si pensa che questa zona sia stata denominata in tal modo, perché l’economista svizzero Sismondo Sismondi riconobbe in questa parte d’Italia delle affinità paesaggistiche con la sua terra natale.

Visse da queste parti per un buon periodo della sua vita, dove scrisse alcuni dei suoi testi più importanti. Era affascinato soprattutto dal modo ordinato di custodire le campagne che avevano gli abitanti di questi luoghi.

Non si sa se sia vera o meno l’origine del nome della Svizzera Pesciatina (detta anche Valleriana). In ogni caso le sue dieci castella sono dei piccoli ma graziosi paesini incastonati nell’appennino pistoiese, che val la pena di visitare.

Alcune indicazioni

Per raggiungerle dovete innanzitutto arrivare nel comune di Pescia, in provincia di Pistoia. Fra l’altro anche io abito qui, quindi se passate da queste parti fate un fischio!

L’uscita autostradale più vicina è quella di Chiesina Uzzanese, da lì percorrete la via Romana in direzione nord per circa 6 km ed arrivate alle porte del paese.

Dovete attraversarlo tutto, seguendo la strada principale, e vi troverete sulla via provinciale Mammianese nord, che porta alla Svizzera Pesciatina.

Dall’uscita dell’autostrada occorre seguire sempre la via principale senza mai svoltare, non potete sbagliare.

Pietrabuona

Qualche km dopo Pescia la provinciale inizia a salire leggermente, e la prima castella che incontrerete sarà Pietrabuona. La parte bassa è quella di più recente costruzione, dove si trova fra le altre cose il museo della carta.

pietrabuona
Pietrabuona, il borgo antico

Pietrabuona infatti è stata, e lo è ancora, uno dei centri principali dove, da centinaia di anni, si fabbrica questo materiale. Nel museo potete osservare il procedimento di produzione ed imparare l’arte dei maestri cartai.

E’ situato proprio lungo la strada e guardando sopra di esso fa capolino il borgo vecchio della castella di Pietrabuona. Al termine del paese in basso, inizia una stretta stradina che dopo diversi tornanti porta alla rocca in alto. (Lasciate per un attimo la provinciale e seguite le indicazioni per la chiesa di S.Matteo e Colombano).

Arrivati in cima, dovete attraversare un arco medioevale strettissimo, la macchina ci passa a malapena. Dopodiché siete nella piazzetta centrale di Pietrabuona, il borgo antico si sviluppa a partire da qui.

pietrabuona
Il retro della chiesa di Pietrabuona e la sua piazzetta

E’ tutto abbarbicato sulla cima di questa collina, e si capisce bene perché in passato fu una roccaforte a protezione di tutta la vallata e luogo di sanguinose battaglie tra pisani e fiorentini.

Passeggiate fra le viuzze e non mancate anche una visita alla chiesetta che si trova proprio nella piazza. Ritornate sulla provinciale e proseguite l’itinerario, al bivio che trovate subito dopo Pietrabuona “bassa” svoltate a sinistra.

Medicina

Dopo alcune centinaia di metri trovate ancora a sinistra la deviazione che vi porta alla seconda castella, Medicina. E’ situata ad un’altitudine di più di 500 metri, ed è adagiata sull’ampia montagna che domina le vallate sottostanti.

medicina da lontano
Medicina vista dal basso

Anche essa fu in passato campo di battaglia, questa volta fra fiorentini e lucchesi, che se ne contendevano il territorio. E’ circondata da rigogliosi boschi di castagno, ed infatti da queste parti la ricerca di funghi, nella stagione giusta, è molto praticata.

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Tipica viuzza di Medicina

Lasciate l’auto nel piccolo parcheggio che incontrate all’inizio del paese e fate un giretto a piedi. Partendo dal lato destro potete fare un mini tour circolare, passando sotto la torre campanaria della chiesa, che probabilmente una volta era invece una torre di avvistamento.

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La torre di Medicina

Le case sono tutte antiche e con i muri in pietra in bella vista, la maggior parte di esse tenute con estrema cura. In questa ed in molte altre frazioni, spesso le abitazioni sono le seconde case di famiglie che normalmente vivono in grandi città, e che magari ogni tanto desiderano trascorrere un po’ di tempo in tranquillità. Soprattutto nei mesi estivi la presenza di turisti è importante, anche esteri in molti casi.

Fibbialla

Quindi ripercorrete la strada a ritroso, tornate sula provinciale e riprendete il percorso sempre verso nord. L’intersezione successiva, ancora una volta a sinistra, vi porterà alla più piccola delle dieci castella, Fibbialla.

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Panorama della piccola Fibbialla

Questa è forse la frazione, fra le dieci, che più risente del fenomeno dell’abbandono da parte dei suoi abitanti. Nel corso degli anni sempre più famiglie si sono trasferite in città più grandi e più ricche di comodità.

Fibbialla infatti è la meno popolosa delle castella della Svizzera Pesciatina, ma non per questo meno interessante. La quattrocentesca chiesa di San Michele Arcangelo si trova all’ingresso del paesino. Dietro di essa si sviluppa tutto il piccolissimo borgo, racchiuso nelle antiche mura, ormai semi distrutte.

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Arco di ingresso, Fibbialla

Nonostante le dimensioni ridotte, la sua storia è antica, ed in passato ha costituito anche un comune autonomo, separandosi da Medicina verso la fine del 1600. Le sue terrazze offrono alcuni fra i panorami più belli di tutta la Valleriana.

Aramo

Riprendiamo l’itinerario seguendo al solita direzione per pochi km, stavolta la deviazione verso la prossima castella, Aramo, si trova sulla destra.

Percorrete un po’ di strada e prima di arrivare al paese troverete una piccola radura, da dove si ha forse il panorama più completo di tutta la Svizzera Pesciatina.

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Aramo visto da Fibbialla

Questo poiché Aramo si trova su una collina che è più o meno al centro di tutta la vallata. Pertanto volgendo lo sguardo da un lato o da l’altro si possono scorgere tutte le frazioni, anche se alcune di esse molto in lontananza.

Il paese è situato proprio su un picco a strapiombo, la sua posizione è strategica. Infatti, è quello che in passato ha subito le devastazioni maggiori, distrutto più volte da battaglie terribili che ne avevano ridotto il numero di abitanti a sole 10 unità.

aramo
Torre di Aramo

Sono visibili ancora le tracce delle antiche mura e di cunicoli sotterranei che permettevano agli abitanti di sfuggire agli assedi. E’ molto diffusa qui attorno la produzione di olio e di miele.

San Quirico

La quinta castella della Svizzera Pesciatina si trova a circa 2 km e mezzo da Aramo, proseguendo per la solita strada principale, sto parlando di San Quirico.

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Panorama di San Quirico

Poco prima di arrivare al parcheggio dove potrete lasciare la vostra auto, noterete il paesino arroccato sulla vostra sinistra. E’ uno dei più popolati di tutta la Valleriana, ed è anche una delle principali mete turistiche, per lo più estive, degli amanti del relax.

I suoi piccoli vicoli sono deliziosi e molte casette sono tenute con cura e adornate con vasi da fiori alle finestre. La pietra serena qui, come in tutte le castella, la fa da padrone. E’ il materiale da costruzione tipico della zona, richiesto in tempi antichi anche dalle “superpotenze” dell’epoca come Firenze e Pisa.

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San Quirico, la chiesa

Perdetevi fra le stradine di San Quirico e non mancate una visita alla chiesetta romanica dei Santi Quirico e Giulitta, che domina il borgo. E’ piccola ma carinissima, a tre navate e con decorazioni molto fini, sempre in pietra serena.

Di fronte ad essa il piccolo oratorio di San Quirichino. Inoltre, in questa frazione sopravvivono ancora alcuni resti della cinta muraria del ‘200, lungo le quali è possibile fare una piacevole passeggiata, ben segnalata dalla proloco.

viuzza san quirico
Scorcio di San Quirico

Nel medioevo era un baluardo lucchese di confine con la signoria fiorentina, ma fu decimato dalla peste del 1348. Lucca lo ripopolò trasferendoci (in semilibertà si direbbe oggi) alcuni galeotti che dovevano scontare pene minori.

Così il paesello si riprese ed ebbe un fiorente periodo di commerci, primo fra i quali spiccava quello delle campane, molti maestri fonditori avevano qui la loro attività.

Ma non voglio svelarvi tutto in una volta sola! L’itinerario attraverso la Svizzera Pesciatina continua in uno dei prossimi articoli!

Viaggio MOLTO consigliato!

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