Ho visitato i trulli di Alberobello durante la mia vacanza in Puglia nel 2009. Ormai quindi si parla di molti anni fa, ma il mio ricordo di quelle zone e di tutta la regione in generale è ancora vivo e mi fa venire alla mente tutti i suoi colori e sapori.
Dove si trova?
Alberobello si trova più o meno al centro della Puglia, ed è raggiungibile in giornata un po’ da tutte le principali località pugliesi. Bari infatti è a circa 55 km più a nord, Taranto invece più o meno alla stessa distanza ma a sud.

Per raggiungere i trulli provenendo invece da Gallipoli, dove alloggiavamo noi e che è ancora più a sud, i km sono molti di più (da 120 a 150 a seconda della strada che decidete di percorrere). Sono presenti però lungo il tragitto altre città che meritano sicuramente una visita.
Il trullo sovrano
Giunti ad Alberobello abbiamo notato un cartello che indicava “il trullo sovrano” pertanto una volta parcheggiato ci siamo diretti verso questo edificio che credevamo fosse l’attrattiva principale della cittadina.

In effetti è molto grande, è l’unico edificio di questa particolare tipologia ad essere disposto su due piani. Presenta anche esso il tipico tetto a cono ed a vederlo da lontano sembra quasi un’antica chiesa. Ma non vedevamo gli altri tipici edifici tutt’intorno.
E’ tutto qui?
Avevamo visto immagini di un paesino ricco di vita e turismo, con decine e decine di trulli piccoli e grandi. Invece niente, solo un trullo molto grande ed a pagamento oltretutto. Delusi stavamo per andare via da Alberobello, ma prima abbiamo deciso di dare un’occhiata anche alla parte meridionale della cittadina.

Ed è li che abbiamo visto ciò per cui avevamo percorso tanta strada! Le famose viuzze con i trulli! Come al solito eravamo arrivati dalla parte sbagliata!
Il trullo, questo sconosciuto
Ma cosa è un trullo? E’ un’antica costruzione, tipica di tutta la regione. La sua caratteristica muratura a secco, e soprattutto la copertura in “tegole di pietra” a forma di cono appuntito la rendono unica.

Si pensa che le sue origini siano addirittura millenarie, anche se quelli presenti attualmente non sono così vecchi ma al massimo del 1600. La maggior parte degli studiosi concorda che l’architettura del trullo provenga dall’oriente. (per una visita invece di due dei siti archeologici più importanti di tutta Italia, date un’occhiata a questo post su Segesta e Selinunte, in Sicilia).
Ad Alberobello ce ne sono circa 1500 e anche per questo la zona è unica al mondo ed è stata dichiarata patrimonio UNESCO. Nati come ricovero o deposito contadino, con il tempo poi sono stati utilizzati come abitazioni, negozi, ed ogni altro uso possibile per un edificio.
Trullallero trullallà
Nella collinetta principale sono schierati uno di fila all’altro, con le loro mura bianche candide ed i loro tetti singolari, sembrano una fila di folletti in processione.

Vederli per la prima volta è bellissimo, a me viene da pensare alla ingegnosità e fantasia dell’uomo che ha molto spesso prodotto delle ambientazioni così spettacolari.
Camminando fra un trullo ed un altro, non potrete fare a meno di entrarvi. Innanzitutto, molti di loro sono oggigiorno utilizzati come negozi di souvenir, o bar o piccoli ristorantini. E’ singolare dedicarsi all’acquisto di qualcosa di tipico della zona proprio all’interno di una struttura originale come un trullo.
Molti altri invece sono ancora oggi delle abitazioni, o almeno le presentano come tali. Non mancherete di entrare in una di queste, anche perché vi tireranno letteralmente dentro! La stanza è una sola in genere, ma con il tempo a volte ne sono nate altre addossate alla principale, con relativo tetto a cono annesso.
Prodotti tipici
Ci sono inoltre mote nicchie o ambienti più piccoli, usati forse come ripostigli o specie di armadi a muro. Ogni “abitante” vorrà vendervi la sua particolare realizzazione artigiana, articoli in tessuto, in pelle, ecc.

Ma principalmente sembra che ogni proprietario di un trullo abbia una produzione propria di salami, formaggi, dolcetti e soprattutto liquori! (almeno a noi è capitato così).
Ve ne sono dei più vari, ma per lo più legati alla frutta e verdura del luogo. Al basilico, rosmarino, melone, salvia, il classico al limone, e chi più ne ha più ne metta. Oltretutto è impossibile non fare numerosi assaggi, e quindi dal tour ne siamo usciti “già mangiati” e mezzi brilli.
Personalmente ho molto apprezzato il liquore all’anguria e ne ho comprato una bottiglia, anche per sostenere chi si occupa della manutenzione di queste meravigliose casette.
Ostuni
Terminato il nostro girovagare per Alberobello, ci siamo diretti verso un’altra graziosa cittadina, Ostuni. E’ situata a circa una trentina di km verso sud pertanto vi si arriva in breve tempo.

E’ sicuramente uno dei borghi più belli d’Italia e senza dubbio molto pittoresco. La sua caratteristica principale è la colorazione totalmente bianca delle sue case, la chiamano infatti la città bianca.

Già da lontano appare splendente sulla sommità della collina sulla quale è collocata. E’ veramente da non mancare se siete in zona, è suggestivo perdersi nel dedalo di strade del centro storico, spesso adornate da colorati gerani.
Brindisi
La giornata però non era ancora conclusa e ritornando verso casa abbiamo voluto fare una tappa nella città di Brindisi. Ha origini romane ed infatti uno dei monumenti più importanti sono le colonne che segnano l’inizio della via Appia, che da qui arriva proprio fino alla capitale.

In realtà ne è rimasta in piedi solo una, ma il luogo dove è posta è suggestivo, con una scalinata che scende diretta fino al mare, anzi fino al suo porto naturale. Se avete un po’ di tempo fate come noi, passeggiate lungo il viale Regina Margherita, che costeggia il porticciolo, e fermatevi per un aperitivo prima di ripartire.
Viaggio MOLTO consigliato!
✈✈✈✈